Documents pour «Firenze University Press»

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Affiche du document Il pensiero della poesia

Il pensiero della poesia

Minardi Enrico (a cura di)

1h50min15

  • Etudes littéraires
  • Youscribe plus
  • Livre epub
  • Livre lcp
147 pages. Temps de lecture estimé 1h50min.
Cosa hanno in comune gli studi raccolti in questo volume, su autori così disparati come Conte, Palazzeschi, Zanzotto, Caproni, Rosselli, Biagini, alcuni poeti crepuscolari, Leopardi, Annovi, Giuliani, e perfino certe traduzioni novecentesche di R.M. Rilke? La convinzione che la parola poetica – etimologicamente ‘creatrice’ – generi prospettive cognitive che alterano la nostra percezione del mondo. La lettura della poesia non ha un effetto confinato alla pagina e al momento, ma incide sul nostro rapporto con la realtà, lo cambia e lo arricchisce in maniera spesso insospettabile e sorprendente. In questa raccolta, si cerca dunque di far emergere una sorta di epistemologia della poesia, di chiarire insomma come essa contribuisca ad illuminare la nostra esperienza del mondo e di noi stessi. Il lettore è allora invitato a guardare al di fuori dei confini tradizionalmente stabiliti dalle diverse discipline, in una direzione che è quella della contaminazione reciproca e dell’apertura a suggestioni innovative ed inedite.Cristina Caracchini è docente di italiano e letteratura comparata alla University of Western Ontario. Ha pubblicato il volume Cognizione e discorso poetico. A dialogo con Dante, Pessoa, Guillén, Caproni e Ashbery (Cadmo 2009).Enrico Minardi insegna italiano e francese alla Arizona State University. Al suo attivo ha diversi volumi dedicati alla letteratura italiana del ventesimo secolo, ed una traduzione in inglese delle poesie di Ferruccio Benzoni (con Taylor Corse).
Accès libre
Affiche du document «Raccogliere, pubblicare, illustrare carte». Editori ed edizioni di documenti medievali in Lombardia tra Otto e Novecento

«Raccogliere, pubblicare, illustrare carte». Editori ed edizioni di documenti medievali in Lombardia tra Otto e Novecento

Gianmarco De Angelis

2h11min15

  • Littérature & Beaux Arts
  • Youscribe plus
  • Livre epub
  • Livre lcp
175 pages. Temps de lecture estimé 2h11min.
Un lungo Settecento, in diretta continuità con la tradizione erudita e il metodo editoriale muratoriano, e un brevissimo Ottocento, racchiuso fra il primo decennio postunitario e le soglie della Grande guerra, quando l’avvento di una nuova e professionalizzata generazione di studiosi (Bonelli, Vittani, Torelli, Manaresi) imporrà anche in Lombardia una svolta radicale nel campo delle ricerche paleografico-diplomatistiche: sono queste le coordinate (concettuali prima ancora che cronologiche) del libro, che per la prima volta affronta in chiave storiografica una stagione centrale nella medievistica regionale e ripercorre carriere, progetti, iniziative degli individui e delle istituzioni che l’hanno animata. Ci sono al centro gli editori e le edizioni di documenti medievali di Lombardia, ma vi ruotano attorno spazi più larghi e protagonisti ben più famosi della cultura regionale (e non solo). Viene seguito il processo di definizione di una moderna filologia diplomatica nelle edizioni di fonti lombarde, segnandone le tappe salienti e i momenti di svolta, ma sullo sfondo campeggiano i temi più ampi (e più forti, e ideologicamente connotati) della medievistica pre- e post-unitaria: la questione longobarda, il mito della civiltà comunale nella cultura risorgimentale, l’identità dello stato visconteo-sforzesco. Passare in rassegna editori ed edizioni di documenti medievali in Lombardia tra Otto e Novecento significa far luce, da un’angolazione tutt’altro che secondaria, sulle dinamiche stesse di organizzazione della ricerca storica regionale, entro una dialettica vivace e ricca di implicazioni non solo scientifiche tra l’egemonico centro milanese e i municipalismi talvolta riottosi delle molte periferie.Gianmarco De Angelis, laureato in Lettere all’Università di Pavia e dottore di ricerca in Storia medievale all’Università di Torino, è Visiting Research Fellow al King’s College London e assegnista di ricerca presso l’Università di Padova. Oltre che di storia della medievistica e di metodologia diplomatistica tra Otto e Novecento, si occupa di storia politica e sociale dell’alto e del pieno medioevo, con particolare riguardo per lo studio della documentazione vescovile e delle prime forme di organizzazione comunale. Curatore di alcune edizioni di fonti documentarie di area lombarda, è autore, tra l’altro, della monografia Poteri cittadini e intellettuali di potere. Scrittura, documentazione, politica a Bergamo nei secoli IX-XII, Milano 2009.
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Affiche du document Dalla guerra alla pace.L’Arazzo di Bayeuxe la conquista normanna dell’Inghilterra (secolo XI)

Dalla guerra alla pace.L’Arazzo di Bayeuxe la conquista normanna dell’Inghilterra (secolo XI)

Luigi Provero

2h15min45

  • Histoire
  • Youscribe plus
  • Livre epub
  • Livre lcp
181 pages. Temps de lecture estimé 2h16min.
L’Arazzo (o meglio, il ricamo) di Bayeux è una delle opere artistiche più note del Medioevo, che narra per immagini la conquista dell’Inghilterra da parte dei Normanni guidati dal duca Guglielmo il Conquistatore. Immagini tratte dal ricamo sono riprodotte su migliaia di oggetti che vogliono evocare l’età medievale; e al contempo l’opera è stata oggetto di centinaia di studi in molti paesi europei, da parte di storici, storici dell’arte e studiosi di narrativa. In tutto ciò, alcune domande e alcune risposte mancano, in particolare per quanto riguarda la cultura politica espressa nell’opera: è indubbio che il ricamo sia una narrazione delle imprese di Guglielmo il Conquistatore, un tentativo di conciliazione tra Inglesi e Normanni e in parte un’esaltazione del ruolo del vescovo Oddone di Bayeux; ma è anche l’espressione di una serie di ideali politici e modelli di ordine, una lettura e una valutazione del sistema di potere contemporaneo, organizzato attorno al regno e fondato sulla preminenza aristocratica e sul valore dei legami personali. Il volume si propone di seguire questa linea di ricerca, mostrando come, da molti punti di vista (il cerimoniale politico, il ruolo del re, i legami di fedeltà aristocratici), il ricamo rifletta un immaginario sociale e una serie di ideali politici ben riconoscibili.
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